Ci stanno ingannando

Parte II

 

I perchè della crisi

 

Qualche giorno fa, navigando sulle onde corte, sulle quali vengono trasmesse la maggior parte di trasmissioni internazionali delle radio mondiali (per chi ne volesse sapere di più (http://maurominnella.com/radio.html ), mi sono fermato su quella della WWCR una radio religiosa da Nashville Tennessee USA. Normalmente non ascolto radio di questo tipo, ma mentre cercavo di identificarla, notai che lo speaker non parlava di argomenti religiosi, ma stranamente di economia. In particolare del dollaro-oro e del dollaro-carta.

E' difficile trovare argomenti economici trattati in modo così semplice e chiaro. Così mi fermai ad ascoltare. Se una radio di questo tipo parla di economia al posto di peccati e punizione divina qualcosa di grave deve esserci.

Alcuni punti e spunti gli ho ripresi in questo testo, proprio perchè aiutano a capire le ragioni di questa crisi.

 

All'inizio si usava il baratto, cioè lo scambio diretto di oggetti concreti, ad es. una capra in cambio di 3 cavoli. Ma non era affatto comodo andare in giro a far la spesa con capre o cavoli. (pensate anche alla fatica di salvare entrambi).

Allora fu inventato il denaro, cioè degli oggetti piccoli e maneggevoli il cui valore potesse essere scambiato facilmente con tutta l'altra merce. All'inizio aveva valore intrinseco, cioè valeva per sé stesso: una conchiglia valeva il lavoro e il tempo necessari a trovarla in riva al mare o una moneta metallica valeva il metallo, rame oro o argento, di cui era composta.

Così è stato per secoli, finchè, coll'aprirsi di mercati molto distanti ma frequentati come ad es. tra Fiandre e Toscana, nel Rinascimento  fu inventata la lettera di credito, col grandissimo vantaggio di non dover viaggiare, per i mercanti, con grandi forzieri pieni di monete d'oro,  facile preda di briganti.

Il mercante prima di partire passava dalla sua  banca la quale gli rilasciava una lettera di credito in cui era dichiarato il suo ammontare in quella banca  o il credito di cui godeva.

Al suo arrivo a destinazione si recava presso la banca corrispondente alla sua la quale gli apriva un credito equivalente a quello indicato nella lettera e glielo metteva a sua completa disposizione.   Per lui  quindi  era come si fosse portato i suoi averi dietro,  senza però il pericolo di essere rapinato. Una volta tornato in patria venivano fatti tutti conti e la somma da lui utilizzata là veniva poi compensata con il credito concesso ad un cittadino fiammingo che veniva in toscana o con rimesse dirette all'interno di trasporti generali protetti dall'esercito.

 Ma  per molto tempo si continuò ad usare la borsa con le monete dentro da portarsi appresso per pagare le spese giornaliere. Lo potete vedere nei film ambientati fino a poco più del 1800. Finchè un giorno un giocatore d'azzardo, che non aveva con sé abbastanza denaro liquido in monete per pagare il debito di gioco, scrisse questo  su una delle  carte da gioco e la diede come riconoscimento del debito e come pegno di pagamento per una qualsiasi persona che gliela avesse mostrata. Così nacque la cartamoneta (almeno questa è la leggenda).

La differenza rispetto alla lettera di credito (ed altri documenti di credito come ad.es. la cambiale), è principalmente che la cartamoneta è al portatore, mentre questa è sempre intestata ad una  persona ben definita.

 Inoltre essa è emessa da una banca centrale (ad es. la Banca d'Italia, mentre le monete erano emesse dalla Zecca.) la quale custodisce l'oro a riscontro del valore emesso sulla carta (nella stessa Banca d'Italia o a Fort Knox per gli USA, ecc).

In teoria una banconota è un documento che dimostra che chi la detiene possiede una quantità d'oro corrispondente nel caveau della banca centrale. La cosa è anche ricordata dai nomi delle monete dove "Lira" viene da libbra, unità di misura di peso, che a sua volta viene dal latino libra cioè bilancia. Anche in inglese la "Lira sterlina" si chiama pure "pound", cioè peso come il "peso" spagnolo. Una lira originariamente corrispondeva quindi ad una libbra di oro.

In teoria potreste andare  alla Banca  Centrale Europea con un biglietto da 100 euro e pretendere che vi diano il vostro oro che è depositato là. In pratica non succede né succederà mai anche perchè ora non è più esattamente così

Dopo la fine della seconda guerra mondiale  gli americani riescono ad ottenere un successo commerciale che stravolge a loro favore tutta l'economia mondiale. Riescono ad ottenere cioè che l'OPEC accetti due regole fondamentali nella vendita del petrolio: il suo prezzo dovrà essere stabilito e pagato presso la borsa di NewYork, (non più Londra come la maggior parte degli altri beni) e soprattutto dovrà essere pagato (oltrechè valutato) in dollari.

Da quel momento il denaro viene di fatto (in via ufficiale avverrà  solo negli anni 60 del secolo scorso) sganciato dall'oro e viene ad avere un valore suo proprio, fissabile nelle sedute di borsa.

Questo se comporta per i produttori una riduzione dei costi commerciali associati al fatto di dovere altrimenti adeguare ogni volta tutte le quotazioni per tutte le nazioni e monete diverse, per gli USA diventa una enorme fonte di ricchezza. Pensate al peso che ha il mercato del greggio sulla quantità degli scambio commerciali.

Non solo perchè, come afferma uno dei due fratelli nel film  'Una poltrona per due' ,  "che il cliente guadagni denaro o perda denaro la nostra ditta prende una percentuale", ma anche poiché il pagamento del petrolio deve avvenire in dollari il paese che deve acquistare del petrolio deve prima procurarseli  cioè  comprarli al prezzo del momento. Ma più richiesta c'è più il prezzo sale, secondo la regola della domanda e dell'offerta di un mercato liberale, come è modellato quello mondiale. Gli americani quindi si sono ritrovati un dollaro sempre più forte che che gli permetteva di acquistare petrolio e materie prime per loro ad un prezzo di fatto più favorevole, procurando l'enorme guadagno che ha permesso loro (i soldi fanno soldi) di diventare la maggiore potenza mondiale e di intervenire ed interferire, anche militarmente se necessario, là dove i loro interessi economici potevano essere soddisfatti  (es. Arabia Saudita, Iraq,  America centrale, America latina ecc.).  

E' vero che essi si ritrovavano con le proprie merci sul mercato internazionale a valore più alto quindi meno concorrenziali, ma è anche vero che pian piano nel tempo hanno esportato le loro industrie dei beni di consumo in paesi più poveri, inizialmente Giappone poi TaiWan Filippine e infine Cina, in modo che comunque queste merci, essendo  prodotte in una zona a costo basso fuori dal dollaro, rientravano nella fascia di prodotti a loro vantaggiosi come le materie prime e il petrolio, ed inoltre percepivano i dividendi del capitale investito.

 

Questo modello funzionava ed ha funzionato bene finchè c'era un mercato in crescita ma sostanzialmente statico che non alterasse la sua struttura profonda.

Due fatti almeno sono intervenuti però  dopo gli anni 90 del secolo scorso:

L'ultimo in ordine di tempo è stata la creazione dell' Euro. Esso è nato come moneta di un grande mercato, uno dei maggiori, ponendosi poi come moneta forte in concorrenza al dollaro. Infatti dopo alcuni mesi dalla sua apparizione, non so quanto inaspettatamente per la maggior parte degli specialisti e delle normali persone, ma per quanto mi riguarda era prevedibile, il valore dell'euro comincia ad aumentare. Infatti il suo valore passa da circa il 90% del dollaro fino al oltre (in alcuni momenti)  il 140%, abbassandone di conseguenza il valore e riducendone  il potere di acquisto e il guadagno per l'economia americana ad esso legata.

In alcuni paesi, come quelli arabi, l'euro è addirittura preferito al dollaro come moneta di scambio, anche nei negozi normali i titolari sono ben contenti di accettare direttamente euro al posto anche della moneta locale.

 

Il secondo e più importante fatto è iniziato però anni prima, quando per prima la Cina cominciò il nuovo corso economico con gli esperimenti nella zona speciale di  ShenZhen, zona dove erano stati aboliti i principali elementi dell'economia maoista per entrare lentamente sul mercato liberale,  parliamo cioè della crescita per prima della Cina poi degli altri paesi, in particolare quelli che ora si riconoscono nel BRICS, cioè Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.

Con l'aumento del loro sviluppo questi paesi si trovano sempre più con una bilancia dei pagamenti a loro favore e con un forte mercato interno in crescita, meno necessitati quindi a comperare dollari. Anzi sono gli altri paesi che per le loro transazioni commerciali necessitano della loro moneta. I dollari loro li comprano ma come buoni  del tesoro (la Cina ora è il più grande possessore di buoni americani).

Infatti all'ultima riunione del BRICS è stata ventilata la possibilità, non è possibile sapere ancora quanto sia velleitaria, dell'abolizione del pagamento del petrolio in dollari.

 Tutto questo ha indubbiamente indebolito il valore del dollaro.

L'economia americana ha subito un contraccolpo che prima strisciante e poco visibile è poi esploso per una ragione contingente nella crisi attuale. Vediamo come.

I prestiti multilivello(1).

Supponiamo vogliate comperare una casa a rate e non  avete ora il liquido necessario. Allora andate in banca per accendere un mutuo. La banca è disposta a concederlo ma per garanzia vuole anche una ipoteca sulla vostra casa, un contratto cioè per cui nel caso voi non riusciate ad estinguere il debito questa si porterà via la proprietà della vostra casa.

Una volta la cosa finiva lì.

Poi qualcuno ha inventato i prestiti multilivello. Se voi avete bisogno di un ulteriore prestito senza più avere a disposizione altre garanzie, alcune banche sono disposte a concedervelo lo stesso ponendo però una ipoteca di secondo o ulteriore grado su quella/e già esistente/i.

L'operazione è per la banca estremamente rischiosa, ma alcune considerazioni possono migliorare la valutazione del rischio. La fondamentale è che il debitore farà di tutto per pagare il suo debito primario, in questo caso  se riesce a pagare anche il secondario tutto bene altrimenti, poichè la prima ipoteca  è soddisfatta dal saldo del dovuto,  ha forza la seconda e quindi la banca di secondo livello si ritroverà il possesso dell'immobile ipotecato coprendo così il suo credito insoluto.

 
Questo funziona con una economia in crescita ma tranquilla,  come quella degli anni precedenti, ed in presenza di casi limitati e sporadici di insolvenza.

 
Ma ora gli altri due fenomeni globali descritti prima hanno compressa l'economia americana la quale rallenta, ponendo molte famiglie in seria difficoltà, tali da non essere in grado di pagare neanche i mutui di primo livello.

A questo punto tutte le banche dei livelli inferiori  non sono in grado di coprire le loro esposizioni perchè sono scattate tutte le ipoteche di primo livello lasciandole impossibilitate a rifarsi su di esse. Non solo, ma la maggior parte delle banche sono esposte più del loro patrimonio, a causa di molti manager che per apparire più bravi ed efficienti, hanno aperto crediti anche quando non avevano la liquidità per farlo. Alcune banche hanno concesso prestiti 2 o 3 volte il valore dei loro depositi totali. Infatti alcune delle più grosse banche americane vanno sull'orlo del fallimento, salvate solo dall'intervento diretto del governo federale americano, che gli dà liquidità sufficiente a far fronte alle necessità del momento.

 

Ecco quindi la crisi che conosciamo noi, la mancanza di liquidità comprime gli acquisti. le fabbriche si fermano e gli impiegati e gli operai rimangono senza stipendio e non hanno soldi per fare acquisti. In Europa la crisi è stata relativamente più leggera, ma alcuni racconti fatti da testimoni riportano di una situazione molto più grave negli Stati uniti, con tanta gente senza più casa che dormiva in auto nelle strade.

Le banche sono state le cause immediate ma  secondarie della crisi, ma la primaria è quella del crollo del sistema basato sul dollaro.

 
Le prospettive.

 
Checchè ne dicano amministratori idioti che pretendono che questa crisi sia verso la fine perchè la gente va al   ristorante  o perchè hanno messo alcune restrizioni insignificanti per l'economia generale alle  pensioni o hanno fatto qualche interventino miope sulle le leggi italiane, questa crisi durerà molto a  lungo ed è appena iniziata, pochè è una crisi strutturale, cioè derivante dalla struttura stessa dei mercati mondiali. 

 
Se i paesi del BRICS tenteranno di abolire davvero il pagamento del petrolio in dollari, come sarebbe loro interesse, questo sarebbe veramente il crollo per la moneta e l'economia americana..

 
Quello che è certo è che niente sarà più come prima. Il  sistema economico attuale è uno zombi, e prima o poi verrà sepolto.

Quello che avverrà dipenderà dalle scelte che verranno fatte nel prossimo futuro e che sono opzioni ancora tutte aperte.

Gli Stati Uniti e i paesi ricchi che su questo sistema hanno vissuto oltre le loro reali possibilità sfruttando i paesi poveri e dissipando quantità enormi di risorse inutilmente, riusciranno a cambiare il loro stile di vita eliminando gli sprechi e gestendo un oculato riciclaggio delle risorse?

Accetteranno un ruolo minore e paritetico con gli altri paesi nella gestione dell'economia mondiale?

Riusciranno a sostituire un sistema basato sul guadagno con un sistema basato sulla solidarietà?

 

L'alternativa a questa è l'opzione della forza, di una guerra globale cioè con i paesi poveri ed in sviluppo, alternativa che diventa sempre più insostenibile (per i suoi costi economici) anche per gli USA, oltre che apocalittica.

Pensare che AlQaida sia un fenomeno religioso e non l'espressione di un sentimento di rivalsa del mondo arabo nei confronti dell'occidente per le condizioni di sudditanza e inferiorità in cui sono stati tenuti i paesi arabi da centinaia d'anni, è non solo miope ma completamente errata. Essa è una forma di guerra in corso contro i paesi ricchi per conquistare un ruolo di protagonista per il mondo arabo, destinata solo ad aumentare se i rapporti internazionali non diventeranno più equi..

Gli USA entro pochi anni dovranno lasciare il controllo dell'Iraq che ora è il paese con i maggiori giacimenti di petrolio nel mondo. Accetteranno di perdere il controllo di questo, dopo la guerra che hanno fatto apposta per conquistarlo, ma che nominalmente era contro Saddam Hussein?

Cosa avverrà anche se nei paesi arabi che hanno appena fatto la rivoluzione (Marocco, Egitto, Libia ecc.)  lentamente ma inesorabilmente avranno il sopravvento i partiti di ispirazione islamica, come ad esempio i 'Fratelli Mussulmani'  e se pretenderanno anche essi il cambio della moneta di riferimento per il petrolio?.
 

E quali saranno le prospettive dell'Italia?

Certamente quelle dell'Europa e dell'Italia seguirebbero in parte la scelta americana.

 
L'Italia ha ancora però qualcosa da spendere a suo favore, stranamente ed immeritatamente gode di forte simpatia nel mondo arabo,  che le potrebbe dare un ruolo più protetto e facile come mediatrice tra il mondo arabo e quello occidentale,  ed anche tra i paesi ad est e l'occidente.

Comunque dovrà assolutamente  cambiare anch'essa lo stile di vita, cercando all'interno le proprie risorse (in particolare quelle energetiche, staccandole dal petrolio) ed eliminando realmente gli sprechi. Queste necessità, lo ripeto, saranno inevitabili per tutti i paesi ricchi. Dovrà cercare di valorizzare ciò che la cultura e la tradizione gli ha lasciato in eredità, che è enorme, puntando ad una crescita  che aumenti i posti di lavoro, non che li diminuisca come farebbe l'abolizione dell'articolo 18. 

Quello che si poteva raschiare sulle possibilità dei meno protetti è stato fatto fino al fondo, ora gli interventi dovranno essere fatti su chi ha realmente la ricchezza del paese.

Ma è chiaro evidente e prevedibile che qualunque intervento in questo senso avrà mille opposizioni con mille motivazioni diverse, perchè è logico (anche se stupido) che ognuno tenti di stare attaccato alla propria sedia alle proprie rendite ed ai propri privilegi, ma sarà comunque alla fine inevitabile. Gli escamotage e i piccoli trucchetti che amministratori miopi hanno adottato  in questi mesi si dimostreranno per quello che sono, totalmente inutili.


 

 

Mauro Minnella

 

12 Maggio 2012

 

No copyright

 

(1) Questi meccanismi me li spiegò tantissimi anni anni fa Massimo Coltelli, un amico che ora è nella Repubblica Ceca e che ha un grosso talento economico, ma che per scelta e per carattere ha sempre preferito misurarsi con persone vere al posto di aride cifre


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