Piccole storie di gatti
Il mio primo impatto con i gatti è stato un poco
traumatico e negativo.
Avevo preso in casa un micino bianco e marron che mi aveva
seguito per
strada. Ma evidentemente non era un gattino educato, non riuscivo a
fargli fare i suoi bisogni nella cassetta con la sabbia. Per un po' ho
provato ad insegnarglielo, ma senza successo, questo tra
l'altro è
stato il motivo occasionale della separazione con la mia ex.
Alla
fine ho dovuto riportarlo alla strada.
Il secondo invece è stato l'inizio di un lungo
periodo di
convivenza con un stuolo di compagni di razza felina, di cui riporto
qui alcuni momenti.
Era una calda notte d'estate ....
Io e la mia compagna di allora stavamo traslocando da Bologna per
andare a
vivere a Cento, con un trasloco 'fai da te' per cui
trasportavamo
nella nuova abitazione un po' di masserizie tutte le sere.
Una di queste, nell'appartamentino di Bologna che era al pian
terreno, entrò una gatta tigrata
marrone. Le demmo
qualcosa dal frigorifero, questa mangiò e se ne
andò via.
Così anche due o tre sere dopo. Quella seguente la
gatta
non degnò il cibo e cominciò a fare la spola da
noi alla
porta. Pensai 'vorrà che la seguiamo' e così
uscimmo in
giardino dietro di lei. Appena ci vide uscire si infilò in
un
cespuglio e ritornò con una micina bianca e nera
sì e no
di un mese. Mentre io la prendevo in mano la gatta rimase assolutamente
tranquilla, mentre in genere gli animali sono estremamente nervosi e
attenti a
proteggere i figli dai pericoli dell'ambiente compreso persone
sconosciute.
Finito il trasloco, un giorno o due dopo, dovemmo tornare a
prenderle e portarle con noi a
Cento, poichè tutte le sere le due gatte andavano ad
aspettarci
di fronte alla porta. del vecchio appartamento
Ripensando a questo episodio mi sono
detto, 'chi avrebbe
potuto essere più giudizioso di questa micia? chi avrebbe
affidato la propria
creatura al primo sconosciuto senza prima verificare se era una persona
affidable o no?'.
Una sera la piccolina ha urinato al centro della stanza. La
madre l'ha
redarguita, e con la zampa le ha insegato cosa doveva fare
mimando i movimenti per ricoprire gli escrementi con la
sabbia.
Nidiate si sono susseguite poi per anni.
A Cento vivevo in un appartamento al piano ammezzato. Una
terrazza era
a circa due metri dal pavimento sopra i garages, con il parapetto
di cemento e con una lunga feritoia lungo il pavimento. Avevo
notato
in una cucciolata che alcuni micini avevano trovato una via per andare
all'esterno passando da quella feritoia, saltando sui contenitori in
cemento dei bidoni della spazzatura quindi sugli ultimi
gradini
della scala di servizio. Da allora, a tutti mici di una nuova nidiata
insegnavo quella strada afferrandoli dall'esterno quando erano sul
terrazzo poi mettendoli per alcuni secondi sui contenitori e sulla
scala. Bastava farlo una sola volta, ed era sufficiente
perchè imparassero.
Mi ricordo di una micina nera (i gatti neri
ritengo siano i
più intelligenti). Quando i gatti sono contenti chiudono ed
aprono le zampe anteriori alternativamente come stessero impastando il
pane o la sfoglia. Le avevo appena insegnato ad uscire, e questa aveva
cominciato a guardarsi intorno e a 'fare il pane' come impazzita dalla
felicità di scoprire che esisteva un mondo diverso e
più
grande di quello che aveva conosciuto allora, poche stanze di un
appartamento.
I gatti sono animali molto adattabili sul piano sociale:
possono vivere
da soli o radunarsi in gruppi, avere rapporti occasionali o creare
coppie fisse che rimangono insieme per tutta la vita. Ho avuto un
gatto maschio bianco e nero, che avevo tenuto con me
perchè da
pisquano era finito sotto una macchina e gli era andata bene
perchè ci aveva lasciato solo la coda.
Mentre generalmente le femmine sono affettuose, i maschi si comportano
da grandi amiconi. Un giorno questo, che era libero di andare e venire
dove voleva, venne da me e mi stette accanto per tutta la
giornata. Poi la sera se ne andò. Io sapevo che era venuto a
salutarmi per sempre e che non sarebbe più tornato. E
così fu. Sicuramente aveva trovato una compagna con cui fare
coppia per tutta la vita.
Un filmato pubblicitario anni addietro faceva
vedere un gatto che
apriva la porta di una stanza. Ho avuto due gatte che hanno fatto
questo. Per una me ne sono accorto perchè si era infilata in
una
stanza e si era nascosta dove non ero riuscito a trovarla per poi
rivedermela, nonostante avessi chiuso la porta, nuovamente
vicino, l'altra l'ho vista farlo direttamente.
Se ci pensiamo, dietro c'è un grande ragionamento
che
sfata completamente l'idea comune che gli animali non ragionino.
Proviamo ad esaminare la cosa.
1) nessuno aveva insegnato a loro come fare.
2) si sono trovate chiuse in un ambiente che, almeno in quel momento,
non gradivano.
3) come fare per uscire?
Dall'osservazione dell'uomo (i gatti sono estremamente curiosi e
tengono sotto costante controllo gli esseri umani) evidentemente
avevano capito la connessione causale nel fatto che la porta si
apriva quando la maniglia veniva girata.dalla mano dell'uomo
---
primo ragionamento (causa-effetto) ---
Di conseguenza, per uscire bisognava girare la maniglia (riconosciuta
come oggento disgiunto dall'uomo) --- secondo ragionamento
(previsione/pianificazione)---
Per farla ruotare (che non è semplicemente
muoverla)
bisognava esercitare una forza sulla parte lunga della maniglia. Come
può un gatto che non arriva alla maniglia, premerla verso il
basso?
Esercitando il proprio peso con un salto --- terzo ragionamento
(problema/soluzione) ---
Considerando le risorse e le capacità dell'animale,
è
qualcosa quasi equivalente all'invenzione della ruota da parte
dell'uomo (ci sono popolazioni che la ruota non l'hanno mai
inventata).
I gatti hanno un proprio carattere come gli esseri
umani.
Le mie ultime gatte, madre e figlia, una bianca macchiata di nero e
l'altra nera macchiata di bianco, avevano un carattere completamente
differente. La madre un po' rustica e solitaria, accettava le coccole,
ma non più di una o due, poi incominciava a fare le fusa. La
piccola piccole invece credeva nel principio : 'ognuna lasciata
è persa', e quindi stava a prendersele tutte. La
madre era
indipendente e non accettava imposizioni o consigli. Ho perso ore a
cercare di convincerla a non andare in strada (ora abito vicino ad un
rettilineo di una strada provinciale dove gli automobilisti si
divertono ad accellerare) finchè una mattina l'ho
trovata fredda sulla strada.
La piccola invece aveva un carattere docile e tranquillo.
Un amico aveva una gatta che non si lasciava accarezzare da
nessuno e poco anche dai padroni. Dal loro figlio piccolo, di
un
anno o due, invece accettava qualsiasi cosa, che
l'accarezzasse,
la prendesse per il pelo o le tirasse la coda. Qualcuno ha detto che i
cuccioli di tutte le specie odorano di latte e per una madre di
qualsiasi specie sono tutti eguali.
Mia madre
non aveva mai voluto animali
in casa per tema che
sporcassero. Quando dovetti andare in Cina anni fa, l'unica soluzione
fu di affidarle la mia gatta in custodia, visto il tempo di assenza
preventivato. La sera del mio arrivo là,
telefonai
a mia madre un pochino preoccupato che non avessero trovato un modo di
convivenza soddisfacente Le chiesi 'e con la gatta come va?'.
Mi
rispose 'è meravigliosa!'. Non mi sentii più
preoccupato.
Tornato in Italia, mi disse ' ... se non puoi al momento riportarla
a casa puoi lasciarla qua e prenderla quando potrai ... '. Mia madre
non chiedeva mai, bisognava interpretare a fondo le sue parole per
capire cosa desiderava. Pensai: 'ho capito, te la lascierò
per sempre'.
Ora, per problemi di tempo derivati dal lavoro, non tengo
più
gatti. Ma non mi mancano perchè ci sono quelli del mio
vicino. La gatta, appena fatto i micini li ha
portati a casa
mia. Mi ci è voluto un po' di tempo per farle capire che i
mici
doveva tenerli a casa sua. Nel tentare di metterli fuori di casa, da
uno di questi mi sono beccato due denti nel dito, ma io non ho
mollato e lui se voleva respirare doveva aprire la bocca e lasciare la
presa. Questo però ha guastato i rapporti tra me e lui. Si
teneva a debita distanza e non si faceva avvicinare, poi pian piano
vedendo i rapporti tra me e sua madre e la sorellina, ha
cominciato avvicinarsi e a fidarsi. Ora non faccio a tempo ad aprire la
porta di casa che è già entrato.
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