Energia
2° principio della termodinamica:
in ogni
trasformazione energetica una parte della energia originale va perduta
come calore irrecuperabile al processo che l'ha generato
(entropia).
In altre parole
ogni trasformazione energetica, di qualsiasi tipo,
genera
calore di livello più basso di quello necessario al
processo.
Molte delle cause di questo fenomeno le conosciamo, solo alcune come
esempi: resistenza dei fili elettrici, correnti elettro-magnetiche
indotte, isteresi magnetica e dei materiali elastici, attrito,
sfregamento e resistenza dell'aria, dispersione termica nell'ambiente
ecc.
La percentuale tra energia fornita ed energia utilizzata si chiama
rendimento. Per quanto sopra questo non potrà mai
essere =
al 100%.
Ad esempio il limite di trasformazione da energia
calorica
a meccanica è sempre inferiore a circa il 60%
Leggendo qua e là di idee ed invenzioni di tipo
ecologico
sembra che chi le propone non tenga conto di questo principio generando
entusiami errati.
Facciamo un esempio: il rendimento di un motore diesel è
intorno
ad un 20%: quindi per fare muovere il mio automezzo butto via l'80%
della mia energia a disposizione.
Bene usiamo un auto elettrica: da una batteria preleviamo
l'energia
elettrica, il rendimento potrebbe essere intorno al 75% (dipende da
troppi fattori, quindi prendiamone uno indicativo tanto per avere una
idea). Che è piuttosto alto. Bene dovremmo esserne contenti.
Gia ma poi la batteria si scarica (con una perdita piccola ma
non
insignificante) e va ricaricata (e ancora qui abbiamo perdite).
Prendiamo un
rendimento di un 90% per il processo di carica-scarica.
Piccolo conto: 90% di 75% = 67,5%
questo è già il rendimento
totale fino a qui.
Però da dove prendiamo la corrente elettrica? da una cabina
ENEL
termoelettrica con generatori a diesel che hanno,
abbiamo
visto, il rendimento del 20% (se la prendiamo da
altri tipi
di centrali, altri utilizzatori saranno costretti a prenderne al nostro
posto di più dalla centrali a Diesel, ed in termini globali
non cambia niente).
Di nuovo il 67,5 % di 20%=13,5%.
Ahi ahi hai! dal 20% siamo scesi al 13,5,un terzo in meno, e
stiamo buttando via il
6,5% in più di energia cioè l'86,5%, di gasolio,
come pure
di inquinamento. Le
città forse saranno più pulite, ma le
campagne (dove ci sono le centrali ENEL) saranno piu sporche.
In
più ci sono ancora le perdite di energia lungo i
cavi
elettrici se le centrali sono molto lontane. Quindi non è
vero
che l'auto elettrica di per sè è una scelta
logica ed
auspicabile, dipende solo da dove preleveremo l'energia per farla
marciare.
Lo stesso per gli altri tipi di auto considerati ecologici ad
esempio col motore ad aria compressa. Dobbiamo
quindi sempre chiederci da dorve
arriva l'energia e quanti sono i passaggi intermedi ed il
rendimento totale.
Principio di Eistein: nulla si crea, nulla si distrugge
ma solo si trasforma.
Tutto questo significa che l'energia che utilizzo per ottenere un mio
scopo
devo prelevarla da un generatore che a sua volta la ricava da un altro
processo, in un ciclo continuo.
Ma allora da dove ricaviamo la fonte prima iniziale dell'energia?
Dal
cosmo. Inizialmente dalla formazione dell'universo. Secondo
alcuni scienziati dalla grande esplosione, il Big-bang (non
chiedetemi
dove il big-bang ha preso l'enorme energia per verificarsi, tutti gli
scienziati glissano su questo argomento). Quindi dai fenomeni
chimici e
fisici che hanno formato la materia terrestre, ad esempio dall'uranio
che prima del bigbang non esisteva (o almeno si crede, ma nessuno
è mai andato a verificarlo) .
Secondo, ed assolutamente più immediato ed importante, dalla
fusione nucleare
del sole (anche lui chiaramente formatosi conseguentemente al
big-bang). Il
99% dell'energia disponibile viene dall'azione diretta del
sole o accumulata nei tempi passati in composti di derivazione organica
(petrolio, legno e carbone) o attuale ( vento, irradiazione
diretta,
maree, pioggie e fiumi). Il sole a sua volta genera l'energia dal
processo nucleare unendo due nuclei atomici di idrogeno in uno
di elio. Questo processo richiede una energia
iniziale
altissima ma una volta che i due nuclei si sono uniti rimane un surplus
di energia superiore a quella iniziale che viene emessa tutto intorno
(spero che nessun fisico
inorridisca di fronte a questa spiegazione, ma deve solo dare
una
idea, non vuole essere un corso di fisica nucleare)
Ma anche il sole è destinato ad esaurire le sue risorse
energetiche, per fortuna noi allora non ci saremo già
più da molto tempo e non avremo più la
necessità
di porci questi problemi.
Questi per noi ora sono due 1) esaurimento delle risorse 2)
inquinamento e modifiche climatiche
Sono molto diversi tra loro anche se conseguenza della stessa causa:
l'utilizzo dell'energia.
Il petrolio è il risultato di un processo di trasformazione
del
legno in composti più complessi e pesanti dovuti
alla
pressione e alla temperatura a cui si sono trovati sottoposti
quei boschi cresciuti in età
preistorica grazie alla irradiazione solare e sepolti in
profondità
dagli sconvolgimenti della crosta terrestre.
I giacimenti per quanto grandi non sono infiniti, anzi sono ormai in
via di esurimento,
secondo gli analisti entro una decina di anni questo sarà
completo. Questa è la ragione della continua crescita del
prezzo
del petrolio sui mercati, momentaneamente in stasi per la congiuntura
economica internazionale.
Per questo le grandi companie di distribuzione petrolifera
hanno
già da oltre 10 anni studiato il probabile passaggio
all'idrogeno per l'utilizzo automobilistico. Anche le case
automobilistiche hanno già pronti i progetti di auto ad
idrogeno.
Entrambi i gruppi attendono il momento in cui il costo del
petrolio sarà troppo caro per l'uso privato.
D'altra parte l'idrogeno si può generare in casa a
costo 0
dal sole. Per questo le compagnie non hanno ancora tirato fuori l'asso
dalla manica.
Una alternativa, per il traffico privato può essere l'auto
elettrica, ma in questo modo spostiamo solo il punto, come abbiamo
visto, da dove otteniamo l'energia
necessaria da trasformare in movimento.
Per tutti gli altri utilizzi civili, pubblici e privati il nodo
più importante è e sarà trovare una
alternativa
all'uso del petrolio che oggi fornisce anche una buona parte
dell'energia elettrica (quindi anche le auto elettriche, come abbiamo
visto prima,
vanno anche grazie al petrolio,
amenochè l'energia non la ricavino direttamente da pannelli
fotovoltaici).
Le possibili alternative sono tre:
1) Fissione e fusione nucleare
2) Irradiazione solare diretta ed indiretta
(pannelli solari, energia eolica, laghi ecc);
3) Risparmio energetico
Più avanti le esamineremo una per una.
Il secondo problema, come abbiamo visto all'inizio deriva per
un
aspetto dal 2° principio della termodinamica ogni volta che
utilizziamo energia e dal fatto che i processi di tipo
chimico per
generare energia lasciano dei prodotti di scarto non più
utilizzabili per l'uso.
Per tutti i processi, anche quelli biologici che si verificano entro il
nostro corpo. Noi mangiamo per acquisire sia sostanze pronte
o
parzialmente pronte da utilizzare nel processo vitale (es: vitamine
proteine ecc) sia l'energia necessaria a questo, attraverso prodotti
chimici specifici ( zuccheri, amidi e grassi) che nelle trasformazioni
chimiche rilasciano energia. Questo ad esempio per i movimenti corporei
o per poter compiere altri processi chimici vitali che invece
richiedono energia per essere compiuti. I prodotti di
scarto,
per un organismo biologico, sono l'espirazione, le feci e le urine.
La natura, per fortuna perchè altrimenti non ci sarebbe
più vita su questo pianeta, ha creato una gerarchia di
organismi
in cui i prodotti di scarto degli uni sono il nutrimento che
fornisce energia agli altri, riciclando tutto e dove la fonte
di energia originale è quella solare, trasformata in chimica
dalla clorofilla delle piante, tutte: alberi
ed erbe. (pensiamoci prima di tagliare l'erba dove non ce
n'è necessità).
L'energia calorica inutilizzata secondo il 2° principio della
termodinamioca (entropia) si accumulerebbe sulla terra sino ad alzarsi
a temperature estreme bloccando ogni processo biologico, se una
parte di essa non fosse ridiffusa nello spazio in quantità
sufficiente a mantenere un equilibrio perfetto per la vita sulla terra.
Questa diffusione però dipende anche dalla
quantità di anidride carbonica (CO2)
presente nell'aria.
Questa tende a trattenere ed impedire il passaggio del calore
attraverso se stessa (effetto serra). Più anidride carbonica
meno calore
disperso nello spazio. Parliamo di calore quindi sia di quello derivato
dall'entropia
sia del calore del sole sovrabbondante per la vita
sulla
terra, che viene riflesso
dalla superficie terrestre nello spazio.
Questo equilibrio è molto critico, pochi decimi di grado in
più o in meno, medi, possono essere sconvolgenti.
La natura ha creato un sistema di controllo automatico per
questo, la clorofilla delle piante assieme alla luce solare trasforma
l'anidride carbonica in zuccheri (poi di nuovo convertiti in
grassi e amidi ed altre sostanze) sottraendo così una
quantità notevole di
calore (non è un errore parlare di luce al posto
del calore, deriva dal principio di Kirchov sul corpo nero)
e mantenendo bassa la concentrazione della anidride carbonica. Finora
ha funzionato egregiamente, purtroppo l'intervento dell'uomo ha
profondamente alterato questo equilibrio, che ripeto è
estremamente critico.
Il pesante utilizzo dell'energia soprattutto di derivazione
dal
petrolio ha fatto sì però che sia aumentata
l'anidride
carbonica nell'aria e quindi sia diminuita l'emissione del calore
sovrabbondante nello spazio. A questo va aggiunto il mancato
riciclo dovuto alla riduzione della superfice a verde in
seguito
alla deforestazione richiesta per aumentare la superfice agricola e
(peggio) a pascolo.
Un aiuto a riportare le cose a posto è quello di
piantare
molti alberi. Alcuni paesi civili (quindi escludiamo l'Italia) anche
poveri, tra cui anche alcuni africani, hanno iniziato una campagna in
tal senso e sono già state piantate decine di milioni di
alberi.
Ma non basta ed i tempi necessari ad avere gli effetti positivi sono
lunghi.
Vediamo le alternative citate prima.
Nucleare:
Fusione: è quello che succede sul sole
dove, come ho
già detto l'idrogeno, viene trasformato in elio.
Nonostante
almeno 50 anni di studi, non esiste ancora la tecnologia per farlo.
Vedremo nel futuro. Il grande vantaggio è che i residui non
sono
radioattivi nè nocivi (almeno finchè le
quantità
rimangono sufficientemente piccole)
Fissione: è il metodo fin qui usato
dove i nuclei di metalli radioattivi, in
particolare Uranio235 e Plutonio239,
vengono spaccati in metalli più leggeri.
In questo
processo si libera una quantità enorme di energia con tempi
brevissimi e allora si ha una bomba atomica o rallentati
notevolmente e allora si ha un reattore nucleare.
Ai molti vantaggi però si oppongono grandi svantaggi. Il
processo genera scorie altamente radioattive tra cui il plutonio che
decade (cioè diventa la metà) in 24000 anni,
più
della storia di tutto il genere umano (ho detto storia,
non
preistoria). Per arrivare ad un quarto ce ne vogliono 48000, ad un
ottavo
96000 e così via.
Richiede apparati sofisticatissimi ed impianti di raffreddamento
estremamente sicuri per impedire la fuoriuscita dei prodotti
contaminati (pensiamo al disastro di Črnobil, in Bielorussia in cui il
vapore fuoriuscito là ha contaminato la produzione agricola
persino in Italia provocando anche la morte di moltissimi piccoli
animali).
La militarizzazione di tutti i processi intermedi e degli impianti per
impedire che malintenzionati (formazioni ribelli o mafiose) possano
ottenere in qualche modo i materiali fissili e produrre rudimentali
bombe
atomiche ( b. a. sporche) con cui ricattare i governi di altri paesi.
(ma se avete improvvisamente bisogno di uranio per qualche vostra
attività potete sempre comperarlo on-line qui http://www.uranium.com/)
Creazioni di siti di stoccaggio per le scorie, che se non sono a
perfetta tenuta possono col tempo inquinare l'ambiente intorno
Il progessivo esaurimento dei giacimenti, ormai già
iniziato, che
porterà all'aumento del costo dell'energia nucleare fino a
non essere
più competitivo
Solare
diretto ed indiretto
L'irradiazone solare può essere
catturata direttamente
con pannelli solari (per riscaldare l'acqua) o fotovoltaici che
convertono direttamente la luce solare in corrente elettrica. Inoltre
l'ing Rubbia ha progettato e realizzato in Spagna
vicino a
Barcellona (perchè il farlo in Italia gli è stato
impedito
da
faide interne all'ENEA) un impianto di nuovo tipo che sembra
promettere molto. Secondo lui sarebbe possibile realizzare nel Sahara
un enorme impianto che potrebbe fornire energia all'intera Europa. Vi
invito a cercare su Google ulteriori informazioni, un elenco
di
link sarebbe troppo lungo e insufficiente.
Una osservazione: Obama asserisce che l'abbandono delle pratiche
protezionistiche degli USA portate avanti da Bush e l'adozione
delle nuove tecnologie di generazione di energia e di protezione
dell'ambiente porterà 5.000.000
(sì, milioni) di
nuovi posti di lavoro.
In Italia Berlusconi vuole imitare Bush e chiede anche lui un
sistema protezionistico, lasciando agli altri paesi, ad esempio quelli
aderenti a SolarPACES
(Algeria, Australia, Egypt, the European Commission, France, Israel,
Germany, Mexico, Spain, South-Korea, South Africa,
Switzerland, and the United States) lo studio delle nuove tecnologie.
Quindi, dovremo
dipendere da questi per adeguarci agli standard previsti
quando
si renderà inevitabilmente necessario, inevitabilmente
perchè i nostri
costi energetici renderanno le industrie non più competitive
rispetto a quelle che produrranno col massimo risparmio energetico.
Gli altri paesi guadagneranno sulla nostra
imbecillità.
Il solare indiretto è quello dello sfruttamento dei fenomeni
derivanti dal riscaldamento solare come ad esempio i venti, dovuti ai
movimenti d'aria tra
zone con temperature diverse, che possono cedere la loro energia
facendo ruotare le pale di un elica, come una volta si faceva coi
mulini a vento e ora nelle centrali eoliche. O il vapore
acqueo causato dal
calore del sole che si alza e ricade in pioggia formando laghi e fiumi.
L'energia
che muove l'acqua verso il mare può essere
trasformata in
energia elettrica (energia idroelettrica), come in buona parte
già facciamo.
Oltre a questi esistono altri generatori di energie che si basano su
fenomeni naturali come le emissioni geotermiche (ad esempio a Larderello (PI)), le maree, ecc. di minore
importanza ma che comunque possono essere sfruttati localmente.
Risparmio
energetico:
qualcuno ha detto che la mggior fonte di energia a nostra disposizione
è il risparmio energetico. In effetti dissipiamo una enorme
quantità di energia per niente.
A volte la quantità personale è molto piccola,
magari
poche decine di watt/ore ma moltiplicata per miliardi di persone
diventano cifre spaventose. Ad esempio quella sprecata a tenere il TV
in stand-by o a usare un frigo di vecchia generazione, o a tenere
accesi i fari
delle automobili in pieno sole estivo.
Ci sono abitazioni realizzate con criteri energetici che vengono
riscaldate con meno di un decimo di energia usata nelle
normali
abitazioni. Pensate in termini economici quanto potete risparmiare sul
riscaldamento. L' investimento iniziale è molto basso, il materiale
isolante, come ad es. il poliuretano espanso, necessario per un
solaio costa poche decine di euro!
Le perdite sui grandi sistemi di distribuzione di energia elettrica
può arrivare oltre il 50% (quindi paghiamo il doppio di
quanto
dovremmo), usare generatori locali (ad esempio uno
per abitato o
casa colonica, per fabbrica od anche per piccolo paese o
quartiere), evitando le perdite sui lunghi cavi,
permetterebbe già un incredibile risparmio, ancora maggiore
se utilizzando tecnologie alternative. Anche solamente usare
motori Stirling invece che diesel permetterebbe di raddoppiare il
rendimento, non solo ma anche la possibilità di usare
combustibili alternativi. Per saperne di più clicca qui
La razionalizzazione dei trasporti, riutilizzando le vie d'acqua (fiumi
e mari) dove
non ci sia particolare necessità di una consegna rapida e
migliorando l'efficienza del sistema ferroviario preferenzialmente a
quello su strada, permetterebbe anche quà un
considerevole
abbassamento dei costi e delle richieste energetiche. Provare a
ripercorrere strade che sembrano obsolete con le tecnologie moderne
può essere utile, ad esempio il volo con mezzi più
leggeri dell'aria: il diriplano potrebbe avere sviluppi interessanti.
Alcune organizzazioni hanno promosso campagne per
incentivare
i consumatori a comperare prodotti locali, dove il costo del trasporto
incide minimamente. Se comprate banane boliviane o arance argentine il
costo del trasporto è maggiore di quanto venga pagato ai
produttori là. Non si tratta di qualche euro soltanto, ma di
qualche euro moltiplicato il numero dei giorni all'anno in cui li
comperate
moltiplicato il numero di persone che lo fanno come voi: centinaia
di milioni di euro! Oltre ai residui di cherosene rilasciati
nell'aria dagli aeroplani, l'inquinamento da diesel dei
camion e
tutto il resto che ne consegue. Certo di banane non ne troverete
locali, ma prenderle dal Marocco invece che da paesi sudamericani
significa già risparmiare moltissimi chilometri di
trasporto.
Le lampade a LED ci aiuteranno a ridurre i costi di illuminazione sia
pubblica che privata. In alcuni comuni italiani, i più virtuosi, l' illuminazione
pubblica utilizza già questo tipo di lampade, alcune
collegate
direttamente ad una propria cella fotovoltaica che ne assicura in
funzionamento a
costo 0!
Divertitevi a fare un calcolo, tanto
per avere una idea: una lampada da 100 W accesa mediamente 12 ore
(nell'arco dell'anno, meno d'estate e più d'inverno) x 365
giorni sono 438 kW/h !
Quande lampade ci sono nel tuo quartiere, paese o città?
100, 1000, 10000? Certo le lampade a vapori di mercurio (quelle
che fanno una luce verdastra) hanno un rendimento alto, ma i LED
inviano la luce solo in una direzione (quella utile), a cosa serve
illuminare le nuvole o la luna?
Il riciclo dei materiali costa molto meno della produzione delle
materie prime, in termini di costo ma anche di energia utilizzata,
ad esempio estrarre l'alluminio (utilizzato ad
esempio per le lattine) dal minerale
(bauxite), costa moltissimo perchè
è fatto
con l'energia elettrica per via elettrolitica, rifonderlo costa meno
perchè e possibile farlo con energie termiche meno
costose, con un rapporto da 12-13
a 1 ( !)
.
La stessa cosa vale per tantissimi altri materiali: oggetti
ferrosi, apparati elettronici, vetro, plastica, carta, piombo
delle
batterie auto, fibre tessili ecc. L'industria del riciclo
è in
fortissima espansione, in quei paesi in cui si è avuto
sufficiente intelligenza a capire queste cose, quindi
dobbiamo
escludere per forza l'Italia. Non solo i costi e le richieste
energetiche sono minori (e la conseguente
emissione di anidride carbonica ),
ma anche i rifiuti residui, in particolare quelli tossici, oltre ad
essere una possibilità di lavoro per tante persone
(5.000.000
come promette Obama per gli USA).
Questi sono a mo' d'esempio solo alcune possibilità di
risparmio
energetico. Se solo ci mettiamo a pensarci un po' ne
troveremo
una infinità di altre.
Pagine correlate:
Motori
Stirling
Ciclo
dell'idrogeno
No al suicidio energetico!
No al suicidio energetico!
Home
This work is licensed under a Creative
Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.5 License.