Un'occasione da non perdere
I prodotti cinesi hanno invaso il mercato mondiale, la Cina con un
tasso di crescita attorno all'8 % sta diventando il maggior produttore
mondiale di beni.
Ma sta diventando anche il più grande mercato del mondo con il suo miliardo e 400 milioni di persone.
Chiudersi a riccio perchè la concorrrenza cinese è sempre
più forte, non solo è stupido ma soprattutto suicida.
Certamente è assurdo cercare la concorrenza su prodotti di
largo consumo, il loro mercato interno assicurerà sempre
più un livello di consumo tale che quelli che sono i guadagni di
scala, cioè i risparmi economici derivanti da una grande
produzione, saranno sempre inarrivabili per industrie che godono di
diffusione su mercati più piccoli. Il fatto di costituire un
mercato di oltre 300 milioni di persone è il maggior vantaggio
cher le industrie europee hanno avuto, rispetto al mercato nazionale,
che ha costituito
una delle ragioni più forti per la creazione e l'allargamento
della Comunità Europea.
Il minor costo del lavoro è molto meno determinante di quanto si
vuol far pensare. Ci sono produzioni talmente automatizzate da
richiedere solo qualche persona come supervisore, ma che dall'arrivo
delle materie prime al caricamentto sui camion tutto il lavoro
è realizzato da macchine automatiche.
Cosa fare allora?
Di fronte alla produzione di massa l'Europa e l'Italia devono
trovare altri fronti per combattere la concorrenza e mantenersi vive.
Per l'Italia ci possono essere tre linee direttive
1 alta tecnologia
2 turismo e cultura
3 servizi
Alta tecnologia significa
ricerca. Le idee non sono producibili a comando, non c'è
industria che possa immettere sul mercato idee come se fossero
cibo in scatola. Però senza conoscenza non possono esserci
idee. Una delle ragioni che ha dato agli USA la possibilità di
dominare il mercato finora, è stata la chiarezza per loro di
questo concetto. Essi hanno finanziato in modo massiccio la ricerca
anche quella apparentemente meno pratica, ma hanno poi raccolto sempre
in termini economici i frutti di questo.
Anche la Cina sta finanziando in modo massiccio la ricerca ed entrando
velocemente nel settore Hi-Tec. Prova ne sia il fatto che è
diventata uno dei maggiori produttori di satelliti artificiali.
La lotta sarà dura in questo settore anche per la crescita dell'India e Brasile.
Per l'Italia e l'Europa non c'è più tempo per aspettare.
Turismo e cultura. Secondo
l'Unesco l'Italia possiede il 75 % delle opere artistiche di tutto il
mondo. I tre quarti! Possiede bellezze naturali che molti ci
invidiano e sono state meta di turisti da secoli. In poco più di
1000 km di lunghezza presenta una varietà di ambienti che pochi altri paesi
possono vantare: dai ghiacciai del paesaggio alpino alla
macchia mediterranea, al paesaggio bruciato del sud fino alle isole
quasi tropicali. Patrimonio o lasciato andare in rovina o
insufficientemente tutelato.
Queste risorse non possono essere create con le macchine. Nessuno ci può fare concorrenza su l'Ultima Cena di Leonardo!
La lirica è italiana, Haendel Mozart Haydn Telemann, per citare
i più conosciuti, componevano opere in Italiano, le indicazioni
agogiche (allegro, lento ecc) sugli spartiti musicali sono scritte in italiano come i commenti
di Beethoven sulle sue musiche. Abbiamo ottimi interpreti,
ottimi insegnanti ed una lunga tradizione musicale. Anche questo
può essere senza concorrenza. Per insegnare a cantare un'opera in italiano ci vuole
un italiano.
Abbiamo autori, a cominciare da Dante fino a Dario Fo tradotti in tutte
le lingue, oggetto di studio nelle scuole di tutto il mondo. Eppure
siamo il paese della CE in cui si legge meno e dove meno si spende per
la cultura.
L'arte culinaria italiana, assieme a quella francese e cinese,
è la più conosciuta e apprezzata. In molti paesi
stanno tentando di imitarla con i loro prodotti, ma quella originale
è ancora la migliore. Però se non stiamo attenti e attivi
su questo piano, gli altri riusciranno ad imporre le loro imitazioni
sul mercato globale e rischieremo che anche la pizza e il parmiggiano
sembreranno essere nati in America!
Servizii. Una industria si
può delocalizzare e portarla in Cina, un servizio no. Il
telefono devere arrivare a casa tua, o alla cellula più prossima
a dove sei in quel momento. Alcuni aspetti marginali sì, ma il
servizio certamente no. I servizi abbracciano tanti campi differentti:
trasporti, comnicazioni, salute, turismo, informazione e formazione
ecc.
Ma perchè funzionino devono essere efficienti, razionali e senza
assurdità burocratiche. Privati o pubblici. Pensare che il
privato sia meglio del pubblico è uno stupido pregiudizio. La
concorrenza perchè sia utile deve essere fortemente
controllata, altrimenti rischia di diventare solo apparente. Basta
pensare al settore assicurativo e bancario, con i suoi recenti
scandali. Il modello liberale in cui la concorrenza equilibria il
mercato è stato dimostrato fallace già dai tempi della
sua prima formulazione, dall'incendio di Londra almeno tre secoli fa.
La concorrenza cinese può essere un forte stimolo ed una
occasione per rivedere criticamente il nostro modello di sviluppo. E'
soprattutto necessario usare intelligenza e conoscenza. Non
si può apettare ulteriormente, pena una decadenza
economica che altrimenti diventerà inevitabile ed inarrestabile.
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