La lingua cinese è sicuramente una delle più difficili da imparare. Non  tanto per la struttura grammaticale, che al contrario è anche troppo semplice. E' la sua ambiguità, che se non la si padroneggia bene, ne rende estremamente difficile la comprensione.
Nella lingua cinese non vi sono generi, numero o tempi. O meglio, se necessario lo potete specificare con particolari metodi. Maschile e femminile verranno precisati con le parole Nan  maschio o   donna, il numero con Yi  uno oppure Xie  alcuni o Duo  molti ecc.

La funzione sintattica di una parola cioè se abbia funzione di verbo, cosa, aggettivo o avverbio, come spesso in inglese, dipende dalla sua relazione con le parole che la seguono o la precedono. Così la parola Zai  può voler dire esserci o valere come preposizione in.

Una frase con meno di cinque  parole è incomprensibile, a parte le frasi idiomatiche che sono normalmente di quattro, ma in questo caso è tutta la frase intera così com'è  che ha un ben preciso significato , spesso legato ad un avvenimento storico od ad un raccontino tradizionale.

I caratteri moderni sono circa 8000.  Un carattere può avere più significati totalmente differenti. Ogni carattere ha una sua pronuncia, ma può averne anche più di una a seconda del significato.
Ad una pronuncia possono corrispondere più caratteri differenti. Per molti caratteri esiste un elemento che può dare l'idea di come si pronuncia, ma non ci si può fare assolutamente affidamento. Per tutti esiste, anche quando difficilmente individuabile, un elemento che categorizza il significato, cioè un radicale . Ad esempio, la pietra per minerali es. Yan roccia (la parte superiore significa montagna), il simbolo di donna  per indicare qualcosa inerente le donne come ad esempio Qi moglie, la bocca per indicare segni di fonetici come ad esempio a  il nostro ah o  ma  la particella interrogativa. I radicali sono circa 240. La maggior parte delle parole sono una sola sillaba, ma molte sono composte da più sillabe il chè altera il significato individuale di ogni componente. Ad esempio Duo cioè molto Shao   poco insieme diventano DuoShao cioè  quanto?

Se da un lato la non corrispondenza tra suono e segno è indubbiamente una complicazione, dall'altro ha permesso a persone di lingue diverse di capirsi scrivendo, pur non capendosi a parlare, come ad esempio cinesi giapponesi e coreani, ma sopratutto alle persone delle 56 etnie di cui è composta la Cina. Questo ha costituito un fortissimo legame culturale che ha mantenuto cementata la Cina. A questo proposito,  la cosa è perfettamente visibile dall'uso costante che viene fatto dei sottotitoli nelle trasmissioni televisive, per permettere anche alle minoranze(alcune cistituite da poche decine di migliaia di persone) di capire quello che viene detto da chi parla sullo schermo.

Un carattere è o un pittogramma, cioè un disegno fortemente stilizzato dell'oggetto significato ad es. Mu un albero, oppure un ideogramma cioè la rappresentazione di una idea, ad es.due alberi linbosco, oppure un carattere composto, normalmente da un radicale  e da un simbolo fonetico, cioè un carattere basilare,sicuramente ben conosciuto, che ha (o aveva nel passato) un suono simile al carattere considerato es. Ji macchina (una volta le macchine erano di legno).La parte destra di quest'ultimo carattere si pronuncia anch'essa Ji e vuol dire qualche.

Una caratteristica della lingua parlata cinese, è che una sillaba (che è sempre una parola di senso completo) viene pronunciata  in uno di quattro cosidetti toni (più uno neutro). E' fondamentale la pronuncia nel tono giusto, perchè altrimenti assume tutt'altro significato: mi sono visto portare una forchetta piuttosto che il tè o proporre un televisore al posto di una batteria. L'esempio classico, che ha  tutti i toni, è la parola ma che significa:  mamma canapa cavallo insultare,rimproverare e particella interrogativa. I quattro toni sono indicati con un segno  al di sopra della vocale e sono 1°  -  il tono è alto e fermo 2°  / medio ascendente  3°  v  basso prima discendente poi ascendente   4°  \   medio, breve e leggermente più forte.
 Ma attenzione quando diciamo cinese, intendiamo il dialetto di Pechino (PuTongHua, la lingua standard)  anche detto'Mandarino' (cioè dei funzionari statali, non degli agrumi). In altre regioni esistono dialetti diversi ed anche il tono, per la stessa parola e significato, può essere differente. Inoltre ci sono regole secondarie che alterano i toni di alcune parole.

Qualcuno ha detto: 'I cinesi non amano le cose semplici.' Sicuramente è vero. Lo studio della loro lingua è faticoso come scalare una montagna, ma essa è però bellissima ed affascinante. Ne vale la pena.

Per chi volesse  cimentarsi, consiglio in particolare:
Magda Abbiati - "Il Cinese Moderno"  ed. Ca' Foscarina -Venezia  Corso completo in due volumi
Parliamo il cinese manuale di conversazione con alcune note di culura  sulla Cina ,
tutti e due con cassette

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